martedì 2 aprile 2013

MONARCHIE E IMPERI NELL'EUROPA DEL BASSO MEDIOEVO

La formazione dello Stato moderno

-L'età signorile e la rinascita dello stato 
Tra il X e il XII sec. lo Stato attraversa una crisi che lo porta alla disgregazione .Per la vastità dei territori governati i sovrani  delegano le funzioni dello Stato ai feudatari, i quali prendono a comportarsi come sovrani.   
La popolazione viene assoggettata da signori , laici o ecclesiastici , che amministrano la giustizia , chiedono prestazioni militari  e riscuotono imposte . Il potere signorile rappresentò la versione locale dello Stato.
I sudditi iniziano a rivolgersi al re per veder garantiti i propri diritti, inoltre le monarchie, i principati e i Comuni iniziano a limitare i poteri dei signori : così lo Stato si rafforzò. 

-Le monarchie feudali
Le monarchie europee del XII-XV secolo (monarchie feudali) sono caratterizzate da un contratto tra sovrano e sudditi; questo contratto comporta :
- che il sovrano garantisca i privilegi dei nobili, del clero e dei cittadini;
-l'impossibilità di introdurre innovazioni senza il consenso dei sudditi, espresso in assemblee rappresentative, i  parlamenti, in cui sedeva la nobiltà, il clero e il terzo stato ( gruppi dirigenti urbani );
- la possibilità di deporre il sovrano che non rispettasse questo contratto.

-Lo stato moderno
Nei periodi di guerra il re poteva decidere senza consultare il parlamento. La guerra, che fu la condizione normale nell' Europa del XV-XVI secolo, viene dunque sfruttata dai re per accentrare il potere. L' ascesa del sovrano segnò lo stato moderno. Le caratteristiche di questo stato furono : l' accertamento del potere, che comportò lo scontro tra monarca e ceti privilegiati; la territorialità, cioè il fatto che la sovranità del re era circoscritta da un territorio limitato; la concezione patrimoniale e dinastica dello stato : lo stato era concepito come un bene di proprietà del sovrano ; l' organizzazione incentrata sulla corte, attraverso la quale il re guidava l' esercito e la burocrazia.

LA MONARCHIA FRANCESE E LA GUERRA DEI CENT' ANNI 

Nell'  XI secolo i territori dal re francese si limitavano all' area circostante di Parigi e nell' XII secolo parte della Francia sud-occidentale divenne feudo del re d' Inghilterra.
All' inizio del Trecento i sovrani francesi avevano esteso il loro controllo su due terzi del territorio nazionale e rafforzato lo stato, ma i fedi inglesi erano un ostacolo al processo di affermazione della monarchia e di unificazione. Nel 1337 la Francia e l' Inghilterra iniziarono la guerra dei cent' anni. Nel 1415, con la battaglia di Azincourt, gli inglesi si impadronirono della Francia centro-settentrionale. Carlo VII organizzò la riscossa e nel 1453 i Francesi vinsero la guerra. 

-Dopo la guerra 
La guerra dei cent' anni segnò in Francia il passaggio dalla monarchia feudale allo stato moderno nazionale.
Finita la guerra, Luigi XI cercò di raggiungere : l' unità geografica, scontrandosi con la grande nobiltà, che rimaneva potente; l' unità politica, istituendo un' esercito permanente, rafforzando l' apparato amministrativo e proseguì il tentativo di Carlo VII di trasformare la chiesa in uno strumento di governo. Alla morte di Luigi XI (1483), la Francia era una grande potenza.

LA FORMAZIONE DELLA MONARCHIA INGLESE 

- Le origini della monarchia inglese 
Nel 1066 i Normanni, guidati da Guglielmo il Conquistatore, conquistarono l' Inghilterra. 
Guglielmo fu il vero fondatore della monarchia inglese. Limitò il potere della nobiltà feudale e impose effettivamente la sua sovranità sull' isola, creò un corpo di funzionari pubblici, gli sceriffi, che amministravano le contee in nome del sovrano. 
Quando la dinastia normanna si estinse la corona passò a Enrico II Plantageneto. Enrico controllava in territorio francese le Normandia, le contee dell' Angiò e del Maine, e il ducato di Acquitania. Controllava quindi il trono inglese  e circa metà della Francia.
In Inghilterra rafforzò l' organizzazione burocratica dello stato e cercò di sottomettere la Chiesa.
La politica di Enrico suscitò la reazione della nobiltà laica ed ecclesiastica, ma le rivolte vennero represse con durezza.
Più deboli risultarono i suoi eredi Riccardo Cuor di Leone e Giovanni Senza Terra. Re Giovanni per rispondere all' offensiva del re francese Filippo Augusto cercò la protezione del papa, ma la sconfitta militare di Bouvines indebolì il sovrano inglese dal punto di vista della forza di prestigio. I nobili approfittarono della situazione per discutere dei diritti che regolavano il rapporto tra signore e vassalli. Fu concessa la Magna Carta con cui il potere del sovrano veniva limitato e nessuna nuova tassa poteva essere imposta senza l' approvazione del parlamento.

- La guerra delle Due Rose 
Una crisi dinastica che seguì la guerra dei cent' anni provocò la guerra delle Due Rose, tra Lancaster e York due famiglie della dinastia dei Plantageneti. Fu una violenta guerra civile che si concluse con l' affermazione di una nuova dinastia, i Tudor, che regnò fino al 1603.

- L' organizzazione dello stato
Con Enrico VII iniziò in Inghilterra un periodo di stabilità dinastica. Il nuovo sovrano si dedicò a rafforzare il potere della corona favorito dal fatto che l' Inghilterra era un' isola. L' isolamento dell' Inghilterra dalla politica internazionale consentì di risparmiare le enormi spese per organizzare un esercito permanente. Enrico VII impose il potere della monarchia per mezzo di un' apparato burocratico. La monarchia si sforzò di risaldare
il proprio controllo sulla società mediante una serie di misure.

IL CASO SPAGNOLO

- La monarchia spagnola
Tra il 1000 e il 1492 il territorio iberico, occupato dagli arabi, ritornò in mano cristiana. Già dal 1212 gli arabi conservavano solo Granada. Il resto del territorio era diviso in 4 regni: Aragona, Castiglia, Navarra e Portogallo. Aragona controllava le Baleari, la Sicilia, la Sardegna e il regno di Napoli. Nel 1469 il matrimonio di Isabella di Castiglia e Ferdinando d' Aragona portò all'unificazione della Spagna. La monarchia si rafforzò dotandosi di un'apparato burocratico e di un esercito permanente, ma il suo tratto più caratteristico fu la forte impronta cattolica.

- Il paradosso spagnolo
La spagna condusse una politica di forte intolleranza religiosa grazie anche all' operato della Santa Inquisizione. Ciò produsse unità ideologica, ma determinò persecuzioni e gravi conseguenze economiche;
Ebrei e Mori erano i ceti più produttivi, ma l' intolleranza nei loro confronti portò gli spagnoli a considerare l' attività lavorativa un disonore e ad assumere come modello l' aristocrazia parassitaria. La capacità produttiva  del paese si immiserì .

L' IMPERO E LA FRONTIERA ORIENTALE

- La debolezza dell' impero
Secondo la concezione medievale, la sovranità del re era limitata a un territorio, mentre il potere dell' imperatore era universale. Fin dal Trecento, però, nessun re riconobbe più la superiorità del potere imperiale, il cui dominio si ridusse alla sola Germania. Dal 1437 il titolo imperiale appartenne agli Asburgo, che però non riuscirono ad assoggettare la nobiltà e rafforzare lo stato centrale.

- L' impero ottomano
L'impero dei turchi ottomani dall' Asia minore si espanse fino ad occupare, nel 1453, Costantinopoli. Nel 1521 i Turchi giunsero nella Penisola balcanica, ai confini dell' impero asburgico.

- L' espansione mongola
Nel XIII secolo i Mongoli, una popolazione dell' Asia centrale, iniziarono un' espansione che li portò a controllare buona parte dell' Asia e parte dell' Europa orientale e del Medio Oriente. L' espansione degli imperi islamici venne percepita dai cristiani come una minaccia.

- Mosca, la Terza Roma
Anche l' area russa fu occupata dai Mongoli, ma : la Chiesa russa sopravvisse e dopo il crollo di Costantinopoli divenne il punto di riferimento del cristianesimo ortodosso. Mosca si propose così come la Terza Roma ; il principato di Mosca dal XIV iniziò ad espandersi. Ivan III il Grande, assunto il titolo di zar di tutte le Russie, trasformò il principato in uno stato unitario, nazionale, accentrato e autocratico. La Chiesa ortodossa divenne Chiesa nazionale.

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