COMUNI
,SIGNORIE E PRINCIPATI
Tra
il 1200 e il 1300 , si impose , sul piano economico politico una
nuova classe sociale , la borghesia . Essa giunse presto a dividere,
con l'aristocrazia , il governo delle città e ad appropriarsene. I
continui contrasti e lotte tra le fazioni rivali dei Comuni
portarono alla formazione delle Signorie , cioè un governo
accentrato nelle mani di uno solo , la cui autorità garantiva la
pace dello Stato . I signori ottenevano , dal papa o dall'imperatore
il riconoscimento del loro potere , divenendo vicari apostolici o
vicari imperiali . Nascono così qua e la le prime signorie d'origine
comunale che vengono ad aggiungersi a quelle di origine feudale. Tra
la fine del 122 e l'inizio del 1300 avvengono in Italia questi
passaggi dal regime comunale a quello signorile. Fino alla morte di
Federico II si erano formate solo due signorie ( quella degli
ESTENSI a Ferrara e quella dei DA ROMANO nel Veneto ) poi poco a poco
si espansero nella Lombardia , nel Veneto e nella Romagna la
tendenza di dare il potere a un cittadino con il titolo di podestà o
capitano del popolo o signore.
-Ducato
di Savoia
Il
ducato di Savoia Costituì con Umberto I Biancamano un importante
Principato esteso sino alla Valle d'Aosta. Nel corso del XIII sec. Il
centro politico ed economico si andava gradualmente spostando dal
versante francese delle Alpi a quello italiano. Le strutture
amministrative furono fissate durante il sec. XIV, infatti, diventa
Ducato nel 1416, quando il conte Amedeo VIII ricevette il titolo
ducale dall' imperatore Sigismondo di Lussemburgo. fu
una provincia dello Stato Piemontese, poi di quello Sardo.
Successivamente la sua dinastia governò il Regno d'Italia e fu anche
titolare del Regno di Cipro e Gerusalemme. Al fondatore Umberto I
succedettero inizialmente i conti di Moravia-Savoia, poi Tommaso I;
da questo la dinastia si divide in più rami. i discendenti maschi
sfociarono nella spartizione dei possedimenti famigliari, promossa da
Amedeo IV
che
investì il fratello Tommaso II della signoria feudale sul Piemonte
iniziando la separazione tra i domini cisalpini e i transalpini, che
durò fino al 1418.succedette il figlio Bonifacio I, che regnò per
poco tempo e dal quale il potere passò in mano a Pietro II. Nel 1268
a Pietro II succedette un altro fratello, Filippo I, alla cui morte
prese il potere Amedeo V. Diede a Ludovico I il feudo di Vaud e una
parte del Piemonte al nipote Filippo I di Savoia-Acaia.
Tra
la fine del XIII sec. e l'inizio del seguente i domini sabaudi si
estesero notevolmente grazie ad Amedeo V e al nipote.
Ducato
di Milano : Sforza e
Visconti
1351-1402
Gian Galeazzo Visconti diventa duca di Milano e si dedica ad
espandere territorio con parte del Piemonte, del Veneto e
dell’Emilia, Pisa, Assisi, Spoleto e Perugina. Alla morte di Gian
Galeazzo salgono al potere Sforza. L 'attribuzione “Sforza “ si
deve ad Alberico da Barbiano , che sostituirà il vero cognome agli
eredi . Suo figlio Francesco continuerà con molti suoi fratelli
l'avventura paterna riuscendo a raggiungere il massimo traguardo per
un condottiero : una signoria per se e per i suoi eredi , diventando
signore dello stato italiano . Una figura interessante è quella di
Muzio , il si porterà per tutta la vita il termine “Sforza” il
quale deriva però dalla forza eccezionale ( si racconta che
riuscisse a raddrizzare un ferro di cavallo con la sola forza delle
mani ).
Repubblica
di Venezia :
oligarchia
governa forte del commercio e predominio sulle terre circostanti.
Repubblica
di Firenze :
Iniziò
per Firenze la Signoria di un’unica famiglia ,la famiglia Medici
.Si accingeva a divenire la famiglia più ricca della città. Fu la
rivalità con le famiglie più antiche e potenti di Firenze che
spinse i Medici ad opporsi alla pericolosa politica degli Albizzi.
Durante il tumulto dei ciompi, Silvestro
dè Medici sostenne
le rivendicazioni del popolo minuto, mantenendo relazioni amichevoli
con esso. Quando la rivolta venne soffocata nel sangue, la famiglia
Medici non prese parte alla repressione. Favoriti da questa loro
neutralità, essi inviarono propri seguaci a promuovere tra i ciompi
un’agitazione a favore della propria famiglia, in modo tale che il
nome dei Medici divenne presto molto popolare fra la plebe e le arti
minori, popolarità sostenuta anche dalle cospicue elargizioni di
beneficenza che la famiglia aveva cura di fare nei momenti nei quali
più grave era il disagio popolare. Con il grande favore popolare
raggiunto, i Medici si apprestavano alla loro ascesa alla Signoria.
1428
tenta di espandersi, ma viene battuta da Milano e Venezia. Popolo è
scontento della guerra. 1434 Cosimo de’ Medici prende potere
assoluto grazie alla sua ricchezza e appoggio di famiglie influenti.
Non sovverte la repubblica, ma la controlla con elezione di persone a
lui fedeli. Nel 1478 congiura dei Pazzi uccide Giuliano de’ Medici
nipote di Cosimo. Sale al potere Lorenzo de’ Medici detto il
Magnifico famoso per aver contribuito al Rinascimento e allo sviluppo
culturale della città.
-Stato
della Chiesa
Nel
Trecento, nel corso dello scontro tra il papato e la monarchia
francese, il papa vide fortemente minacciata la sua supremazia
universale. Per volontà del re di Francia la sede papale fu
addirittura trasferita ad Avignone in territorio francese e
l'autonomia del papa fortemente compromessa. Fu riportata la sede a
Roma .Al rientro della sede papale a Roma nel 1377, papa Gregorio XI
poteva prendere possesso di uno Stato che comprendeva l'intera Italia
centrale e che, al di là degli evidenti limiti di fragilità
finanziaria, militare e politica, aveva già posto le basi per lo
sviluppo di uno Stato centralizzato. Il Papa gestisce il potere sul
territorio come una monarchia .I Papi e i cardinale venivano per lo
più da famiglie ricche . Roma divenne una sede ricca e centro
rinascimentale importante.
-Regno
di Napoli
Comprendeva
la Sicilia , Sardegna e Napoli . Angiò battuti dagli Aragona 1442.
Alfonso di Aragona è re delle Due Sicilie (Napoli, Sicilia e
Sardegna). Suo figlio Ferdinando riorganizza corte, l’amministrazione
e fisco, cerca di limitare potere dei nobili e appoggia comuni
meridionali. Baroni (nobili) hanno troppo potere, borghesia molto
debole. Monarchia forte e accentratrice.
-La
pace di Lodi
Dopo
i vari scontri tra i principati venne iscritta la pace di Lodi La
Pace di Lodi, firmata nella città lombarda il 9 aprile 1454, mise
fine allo scontro fra Venezia e Milano che durava dall'inizio del
Quattrocento. L'incontro tenutosi a Lodi nel 1454 (la cosiddetta Pace
di Lodi) vennero fissati i confini di ogni singolo Stato.
Secondo tali accordi, l'Italia settentrionale era suddivisa fra i 2 stati di Milano e Venezia, a cui affiancavano territori minori(il ducato di Savoia, i marchesati di Saluzzo e del Monferrato, la Repubblica di Genova , e poi le signorie di Mantova e Ferrara).
Al centro restavano Firenze, la piu piccola Siena e lo Stato Pontificio.
Al sud, il regno riunificato.
Le ragioni dei conflitti che avevano condotto alla selezione delle realtà politiche dominanti erano venute meno e si era raggiunto un assetto geo-politico destinato a durare a lungo. Inoltre ha garantito all'Italia quarant'anni di pace stabile, contribuendo di conseguenza a favorire la rifioritura artistica e letteraria del Rinascimento.
Secondo tali accordi, l'Italia settentrionale era suddivisa fra i 2 stati di Milano e Venezia, a cui affiancavano territori minori(il ducato di Savoia, i marchesati di Saluzzo e del Monferrato, la Repubblica di Genova , e poi le signorie di Mantova e Ferrara).
Al centro restavano Firenze, la piu piccola Siena e lo Stato Pontificio.
Al sud, il regno riunificato.
Le ragioni dei conflitti che avevano condotto alla selezione delle realtà politiche dominanti erano venute meno e si era raggiunto un assetto geo-politico destinato a durare a lungo. Inoltre ha garantito all'Italia quarant'anni di pace stabile, contribuendo di conseguenza a favorire la rifioritura artistica e letteraria del Rinascimento.
Fine
Medioevo
Il
Medioevo ebbe fine nel 1492 con la scoperta e la conquista
dell'America .Si allargano gli orizzonti, il centro degli scambi si
sposta dal Mediterraneo
all’Atlantico,
decadono le città marinare italiane, aumenta la potenza delle
nazioni che si
affacciano
sull’Oceano e che, attirate dal miraggio di grandi ricchezze,
punteranno alla
fondazione
di vasti imperi coloniali. La categoria storica “medioevo” è
sorta quando gli uomini hanno iniziato a rendersi conto di essere
entrati in un
periodo
storico nuovo, prendendo coscienza del periodo medioevale come del
lasso di
tempo
che li separava dall’antichità classica.
Con
il Concilio di Costanza assistiamo alla nascita di una nuova Europa,
quella delle monarchie
assolute
che si ribellano alla guida della Chiesa romana e rivendicano la
propria
autonomia.
Il Concilio fu convocato su volontà dell’imperatore Sigismondo di
Lussemburgo
per porre fine al grande Scisma d’Occidente che, con la
contrapposizione di
tre
papi gettava la cristianità nel dubbio e nell’incertezza. I
Consiglio si conclude con la deposizione di Giovanni XXII e Benedetto
XIII , la rinuncia di Gregorio XII e l'elezione di Martino V . Il
diritto di voto, solitamente riservato agli ecclesiastici,
viene
esteso anche ai rappresentanti delle università e dei poteri laici;
viene poi stabilito
che
il voto sia espresso non per testa, ma per nazione, sì che il papa
potrà contare soltanto
sul
voto della nazione italiana.
RINASCIMENTO
In
particolare il Rinascimento vede il passaggio da una società di tipo
agricolo e feudale a una società più urbanizzata e propensa al
commercio (il passaggio da un'economia domestica e contadina, fondata
sullo scambio di beni in natura, a un'economia di tipo monetario;
nascono nel Rinascimento i primi sistemi bancari che convogliano il
risparmio e le fortune commerciali).
Sotto questo aspetto il Rinascimento si presenta come primo nucleo di quel mondo moderno che nelle sue forme si evolverà fino a far sentire la sua presenza anche nella odierna società contemporanea: con il Rinascimento si gettano i primi semi della società borghese (ovvero si forma uno strato sociale di uomini laici che cominciano ad organizzarsi economicamente e politicamente rivendicando una propria autonomia rispetto alle strutture ecclesiastiche e rurali). La fioritura economica e culturale di città quali Firenze, Milano, Ferrara, Mantova e Venezia, contribuisce a promuovere una società più laica e mercantile destinata a sostituire gradualmente il sistema territoriale feudale a favore di una società tipicamente moderna.
In campo politico il Rinascimento vede l'affermarsi del concetto di Stato moderno, ovvero la centralizzazione e la laicizzazione del potere monarchico, nonché la nascita della riflessione politica come scienza autonoma. Le strutture politiche ricercano una maggiore stabilità e una superiore consapevolezza delle proprie finalità civili, oltre alla tendenza di accentrare i piccoli stati, siano essi marche o principati, in organismi più ampi.
Sotto questo aspetto il Rinascimento si presenta come primo nucleo di quel mondo moderno che nelle sue forme si evolverà fino a far sentire la sua presenza anche nella odierna società contemporanea: con il Rinascimento si gettano i primi semi della società borghese (ovvero si forma uno strato sociale di uomini laici che cominciano ad organizzarsi economicamente e politicamente rivendicando una propria autonomia rispetto alle strutture ecclesiastiche e rurali). La fioritura economica e culturale di città quali Firenze, Milano, Ferrara, Mantova e Venezia, contribuisce a promuovere una società più laica e mercantile destinata a sostituire gradualmente il sistema territoriale feudale a favore di una società tipicamente moderna.
In campo politico il Rinascimento vede l'affermarsi del concetto di Stato moderno, ovvero la centralizzazione e la laicizzazione del potere monarchico, nonché la nascita della riflessione politica come scienza autonoma. Le strutture politiche ricercano una maggiore stabilità e una superiore consapevolezza delle proprie finalità civili, oltre alla tendenza di accentrare i piccoli stati, siano essi marche o principati, in organismi più ampi.
-Umanesimo
Altro
aspetto essenziale del Rinascimento è l'Umanesimo. Comincia a farsi
strada una nuovo concetto dell'uomo: l'uomo non è più
necessariamente subordinato alla verità religiosa del dogma
cristiano, l'uomo si riporta al centro del mondo, riscopre la propria
importanza storica, valorizza il mondo naturale entro il quale è
immerso, vuole capire il mondo per piegarlo alle sue esigenze. il
ritorno della piena consapevolezza dell'uomo nei propri mezzi,
l'affermazione di una dignità e di una volontà umana superiore.
Questa maggiore attenzione per i valori inerenti all'uomo portò alla
riscoperta della classicità greca e dei testi classici nelle loro
edizioni originali, non più mediate dalla cultura cristiana. L'uomo
rinascimentale vedeva nella filosofia e nella cultura classica il
dignitoso tentativo di indagare e giustificare la realtà per mezzo
del solo contributo umano. Questa riscoperta dei classici portò
inoltre a una nuova visione delle arti: la pittura, l'architettura e
la scultura si impregnarono dei canoni classici dell'antichità,
l'artista stesso cominciò a svincolarsi dallo stile e dai precetti
artistici cristiani per seguire una più libera e personale
interpretazione artistica.
-La
città ideale
Una
città ideale
è
il concetto di un insediamento urbano- progettato o solo immaginato,
in rari casi messo in pratica - il cui disegno urbanistico riflette
criteri di razionalità o un' impostazione scientifica , caratteri
che spesso si accompagnano a una tensione ideale e filosofica, o a
una forte carica utopica.
Il
concetto di città ideale divenne ,soprattutto nel Quattrocento
,
non solo tema
di
dibattito
teorico ma
vera realtà: successe ad Urbino
dove
il Duca
di Montefeltro tentò
di realizzare la ‘città
palazzo'
progettata da Baldassarre
Castiglione,
costruendo Palazzo
Ducale.
Mentre l'architetto
Biagio Rossetti,
su ordine del Duca Ercole I d'Este, raddoppiò e razionalizzò la
pianta
di
Ferrara,
abbellendola e fortificandola, per creare un'immagine che
rispecchiasse
il
potere
politico e culturale che
la città emiliana aveva raggiunto all'epoca. Ma oltre a questi due
esempi più conosciuti, sono tante
le città italiane che
si trasformarono o furono costruite secondo i canoni
di
una bellezza
ideale:
da Palmanova,
in Friuli, celebre per la sua forma stellata, ad Acaja,
nel Salento, caratterizzata da una severa architettura militare
rinascimentale, fino ad esempi più recenti, come La
Scarzuola (TR)
progettata da Tommaso Buzzi a metà del ‘900 o il Villaggio
Solvay(LI),
realizzato nel primo decennio del secolo scorso, raro e riuscitissimo
esempio di città giardino.
-Machiavelli
Niccolò
Machiavelli, nobile fiorentino, non fu soltanto un grande personaggio
politico, ma fu sempre anche un grande letterato, non solo scrittore
di politica e storia, anche se tale voleva essere considerato. Fin
dalla giovinezza esplorò i più diversi filoni della letteratura
volgare scrisse canti sboccati e vivaci, oltre a opere in cui
affronta i suoi temi preferiti (fortuna, ingratitudine, ambizione,
occasione) e si inserisce anche da protagonista nella discussione
sulla “questione
della Lingua”.
Sua quella che è rimasta la più celebre commedia del Rinascimento
“La Mandragola “. Scrittore e personaggio politico lo si vede
impegnato in attività pubbliche dal 1498 e per quindici anni a
servizio della Repubblica fiorentina . Il pensiero politico di
Machiavelli si sviluppa da un’attenta osservazione della realtà
nel suo concreto accadere, da cui si sforza di ricavare delle leggi
universali concretamente sperimentabili. L’evoluzione del pensiero
politico approda in un’immagine conflittuale dell’uomo nella
storia, dove la razionalità motivata si trova sempre ostacolata
dalla forza delle passioni, in un continuo e drammatico scontro con
gli altri e con le cose. Machiavelli muore nel 1498 e sarà per
sempre ricordato come “il Principe dei principi”.