martedì 4 giugno 2013


COMUNI ,SIGNORIE E PRINCIPATI

Tra il 1200 e il 1300 , si impose , sul piano economico politico una nuova classe sociale , la borghesia . Essa giunse presto a dividere, con l'aristocrazia , il governo delle città e ad appropriarsene. I continui contrasti e lotte tra le fazioni rivali dei Comuni portarono alla formazione delle Signorie , cioè un governo accentrato nelle mani di uno solo , la cui autorità garantiva la pace dello Stato . I signori ottenevano , dal papa o dall'imperatore il riconoscimento del loro potere , divenendo vicari apostolici o vicari imperiali . Nascono così qua e la le prime signorie d'origine comunale che vengono ad aggiungersi a quelle di origine feudale. Tra la fine del 122 e l'inizio del 1300 avvengono in Italia questi passaggi dal regime comunale a quello signorile. Fino alla morte di Federico II si erano formate solo due signorie ( quella degli ESTENSI a Ferrara e quella dei DA ROMANO nel Veneto ) poi poco a poco si espansero nella Lombardia , nel Veneto e nella Romagna la tendenza di dare il potere a un cittadino con il titolo di podestà o capitano del popolo o signore.

-Ducato di Savoia

Il ducato di Savoia Costituì con Umberto I Biancamano un importante Principato esteso sino alla Valle d'Aosta. Nel corso del XIII sec. Il centro politico ed economico si andava gradualmente spostando dal versante francese delle Alpi a quello italiano. Le strutture amministrative furono fissate durante il sec. XIV, infatti, diventa Ducato nel 1416, quando il conte Amedeo VIII ricevette il titolo ducale dall' imperatore Sigismondo di Lussemburgo. fu una provincia dello Stato Piemontese, poi di quello Sardo. Successivamente la sua dinastia governò il Regno d'Italia e fu anche titolare del Regno di Cipro e Gerusalemme. Al fondatore Umberto I succedettero inizialmente i conti di Moravia-Savoia, poi Tommaso I; da questo la dinastia si divide in più rami. i discendenti maschi sfociarono nella spartizione dei possedimenti famigliari, promossa da Amedeo IV
che investì il fratello Tommaso II della signoria feudale sul Piemonte iniziando la separazione tra i domini cisalpini e i transalpini, che durò fino al 1418.succedette il figlio Bonifacio I, che regnò per poco tempo e dal quale il potere passò in mano a Pietro II. Nel 1268 a Pietro II succedette un altro fratello, Filippo I, alla cui morte prese il potere Amedeo V. Diede a Ludovico I il feudo di Vaud e una parte del Piemonte al nipote Filippo I di Savoia-Acaia.
Tra la fine del XIII sec. e l'inizio del seguente i domini sabaudi si estesero notevolmente grazie ad Amedeo V e al nipote.

Ducato di Milano : Sforza e Visconti

1351-1402 Gian Galeazzo Visconti diventa duca di Milano e si dedica ad espandere territorio con parte del Piemonte, del Veneto e dell’Emilia, Pisa, Assisi, Spoleto e Perugina. Alla morte di Gian Galeazzo salgono al potere Sforza. L 'attribuzione “Sforza “ si deve ad Alberico da Barbiano , che sostituirà il vero cognome agli eredi . Suo figlio Francesco continuerà con molti suoi fratelli l'avventura paterna riuscendo a raggiungere il massimo traguardo per un condottiero : una signoria per se e per i suoi eredi , diventando signore dello stato italiano . Una figura interessante è quella di Muzio , il si porterà per tutta la vita il termine “Sforza” il quale deriva però dalla forza eccezionale ( si racconta che riuscisse a raddrizzare un ferro di cavallo con la sola forza delle mani ).


Repubblica di Venezia :

oligarchia governa forte del commercio e predominio sulle terre circostanti.








Repubblica di Firenze :

Iniziò per Firenze la Signoria di un’unica famiglia ,la famiglia Medici .Si accingeva a divenire la famiglia più ricca della città. Fu la rivalità con le famiglie più antiche e potenti di Firenze che spinse i Medici ad opporsi alla pericolosa politica degli Albizzi. Durante il tumulto dei ciompi, Silvestro dè Medici sostenne le rivendicazioni del popolo minuto, mantenendo relazioni amichevoli con esso. Quando la rivolta venne soffocata nel sangue, la famiglia Medici non prese parte alla repressione. Favoriti da questa loro neutralità, essi inviarono propri seguaci a promuovere tra i ciompi un’agitazione a favore della propria famiglia, in modo tale che il nome dei Medici divenne presto molto popolare fra la plebe e le arti minori, popolarità sostenuta anche dalle cospicue elargizioni di beneficenza che la famiglia aveva cura di fare nei momenti nei quali più grave era il disagio popolare. Con il grande favore popolare raggiunto, i Medici si apprestavano alla loro ascesa alla Signoria.
1428 tenta di espandersi, ma viene battuta da Milano e Venezia. Popolo è scontento della guerra. 1434 Cosimo de’ Medici prende potere assoluto grazie alla sua ricchezza e appoggio di famiglie influenti. Non sovverte la repubblica, ma la controlla con elezione di persone a lui fedeli. Nel 1478 congiura dei Pazzi uccide Giuliano de’ Medici nipote di Cosimo. Sale al potere Lorenzo de’ Medici detto il Magnifico famoso per aver contribuito al Rinascimento e allo sviluppo culturale della città.

-Stato della Chiesa

Nel Trecento, nel corso dello scontro tra il papato e la monarchia francese, il papa vide fortemente minacciata la sua supremazia universale. Per volontà del re di Francia la sede papale fu addirittura trasferita ad Avignone in territorio francese e l'autonomia del papa fortemente compromessa. Fu riportata la sede a Roma .Al rientro della sede papale a Roma nel 1377, papa Gregorio XI poteva prendere possesso di uno Stato che comprendeva l'intera Italia centrale e che, al di là degli evidenti limiti di fragilità finanziaria, militare e politica, aveva già posto le basi per lo sviluppo di uno Stato centralizzato. Il Papa gestisce il potere sul territorio come una monarchia .I Papi e i cardinale venivano per lo più da famiglie ricche . Roma divenne una sede ricca e centro rinascimentale importante.

-Regno di Napoli

Comprendeva la Sicilia , Sardegna e Napoli . Angiò battuti dagli Aragona 1442. Alfonso di Aragona è re delle Due Sicilie (Napoli, Sicilia e Sardegna). Suo figlio Ferdinando riorganizza corte, l’amministrazione e fisco, cerca di limitare potere dei nobili e appoggia comuni meridionali. Baroni (nobili) hanno troppo potere, borghesia molto debole. Monarchia forte e accentratrice.








-La pace di Lodi

Dopo i vari scontri tra i principati venne iscritta la pace di Lodi La Pace di Lodi, firmata nella città lombarda il 9 aprile 1454, mise fine allo scontro fra Venezia e Milano che durava dall'inizio del Quattrocento. L'incontro tenutosi a Lodi nel 1454 (la cosiddetta Pace di Lodi) vennero fissati i confini di ogni singolo Stato.
Secondo tali accordi, l'Italia settentrionale era suddivisa fra i 2 stati di Milano e Venezia, a cui affiancavano territori minori(il ducato di Savoia, i marchesati di Saluzzo e del Monferrato, la Repubblica di Genova , e poi le signorie di Mantova e Ferrara).
Al centro restavano Firenze, la piu piccola Siena e lo Stato Pontificio.
Al sud, il regno riunificato.
Le ragioni dei conflitti che avevano condotto alla selezione delle realtà politiche dominanti erano venute meno e si era raggiunto un assetto geo-politico destinato a durare a lungo. Inoltre ha garantito all'Italia quarant'anni di pace stabile, contribuendo di conseguenza a favorire la rifioritura artistica e letteraria del Rinascimento.





Fine Medioevo



Il Medioevo ebbe fine nel 1492 con la scoperta e la conquista dell'America .Si allargano gli orizzonti, il centro degli scambi si sposta dal Mediterraneo
all’Atlantico, decadono le città marinare italiane, aumenta la potenza delle nazioni che si
affacciano sull’Oceano e che, attirate dal miraggio di grandi ricchezze, punteranno alla
fondazione di vasti imperi coloniali. La categoria storica “medioevo” è sorta quando gli uomini hanno iniziato a rendersi conto di essere entrati in un
periodo storico nuovo, prendendo coscienza del periodo medioevale come del lasso di
tempo che li separava dall’antichità classica.
Con il Concilio di Costanza assistiamo alla nascita di una nuova Europa, quella delle monarchie
assolute che si ribellano alla guida della Chiesa romana e rivendicano la propria
autonomia. Il Concilio fu convocato su volontà dell’imperatore Sigismondo di
Lussemburgo per porre fine al grande Scisma d’Occidente che, con la contrapposizione di
tre papi gettava la cristianità nel dubbio e nell’incertezza. I Consiglio si conclude con la deposizione di Giovanni XXII e Benedetto XIII , la rinuncia di Gregorio XII e l'elezione di Martino V . Il diritto di voto, solitamente riservato agli ecclesiastici,
viene esteso anche ai rappresentanti delle università e dei poteri laici; viene poi stabilito
che il voto sia espresso non per testa, ma per nazione, sì che il papa potrà contare soltanto
sul voto della nazione italiana.

RINASCIMENTO

In particolare il Rinascimento vede il passaggio da una società di tipo agricolo e feudale a una società più urbanizzata e propensa al commercio (il passaggio da un'economia domestica e contadina, fondata sullo scambio di beni in natura, a un'economia di tipo monetario; nascono nel Rinascimento i primi sistemi bancari che convogliano il risparmio e le fortune commerciali).

Sotto questo aspetto il Rinascimento si presenta come primo nucleo di quel mondo moderno che nelle sue forme si evolverà fino a far sentire la sua presenza anche nella odierna società contemporanea: con il Rinascimento si gettano i primi semi della società borghese (ovvero si forma uno strato sociale di uomini laici che cominciano ad organizzarsi economicamente e politicamente rivendicando una propria autonomia rispetto alle strutture ecclesiastiche e rurali). La fioritura economica e culturale di città quali Firenze, Milano, Ferrara, Mantova e Venezia, contribuisce a promuovere una società più laica e mercantile destinata a sostituire gradualmente il sistema territoriale feudale a favore di una società tipicamente moderna.

In campo politico il Rinascimento vede l'affermarsi del concetto di Stato moderno, ovvero la centralizzazione e la laicizzazione del potere monarchico, nonché la nascita della riflessione politica come scienza autonoma. Le strutture politiche ricercano una maggiore stabilità e una superiore consapevolezza delle proprie finalità civili, oltre alla tendenza di accentrare i piccoli stati, siano essi marche o principati, in organismi più ampi.

-Umanesimo

Altro aspetto essenziale del Rinascimento è l'Umanesimo. Comincia a farsi strada una nuovo concetto dell'uomo: l'uomo non è più necessariamente subordinato alla verità religiosa del dogma cristiano, l'uomo si riporta al centro del mondo, riscopre la propria importanza storica, valorizza il mondo naturale entro il quale è immerso, vuole capire il mondo per piegarlo alle sue esigenze. il ritorno della piena consapevolezza dell'uomo nei propri mezzi, l'affermazione di una dignità e di una volontà umana superiore. Questa maggiore attenzione per i valori inerenti all'uomo portò alla riscoperta della classicità greca e dei testi classici nelle loro edizioni originali, non più mediate dalla cultura cristiana. L'uomo rinascimentale vedeva nella filosofia e nella cultura classica il dignitoso tentativo di indagare e giustificare la realtà per mezzo del solo contributo umano. Questa riscoperta dei classici portò inoltre a una nuova visione delle arti: la pittura, l'architettura e la scultura si impregnarono dei canoni classici dell'antichità, l'artista stesso cominciò a svincolarsi dallo stile e dai precetti artistici cristiani per seguire una più libera e personale interpretazione artistica.

-La città ideale
Una città ideale è il concetto di un insediamento urbano- progettato o solo immaginato, in rari casi messo in pratica - il cui disegno urbanistico riflette criteri di razionalità o un' impostazione scientifica , caratteri che spesso si accompagnano a una tensione ideale e filosofica, o a una forte carica utopica.

Il concetto di città ideale divenne ,soprattutto nel Quattrocento , non solo tema di dibattito teorico ma vera realtà: successe ad Urbino dove il Duca di Montefeltro tentò di realizzare la ‘città palazzo' progettata da Baldassarre Castiglione, costruendo Palazzo Ducale. Mentre l'architetto Biagio Rossetti, su ordine del Duca Ercole I d'Este, raddoppiò e razionalizzò la pianta di Ferrara, abbellendola e fortificandola, per creare un'immagine che rispecchiasse il potere politico e culturale che la città emiliana aveva raggiunto all'epoca. Ma oltre a questi due esempi più conosciuti, sono tante le città italiane che si trasformarono o furono costruite secondo i canoni di una bellezza ideale: da Palmanova, in Friuli, celebre per la sua forma stellata, ad Acaja, nel Salento, caratterizzata da una severa architettura militare rinascimentale, fino ad esempi più recenti, come La Scarzuola (TR) progettata da Tommaso Buzzi a metà del ‘900 o il Villaggio Solvay(LI), realizzato nel primo decennio del secolo scorso, raro e riuscitissimo esempio di città giardino.

-Machiavelli

Niccolò Machiavelli, nobile fiorentino, non fu soltanto un grande personaggio politico, ma fu sempre anche un grande letterato, non solo scrittore di politica e storia, anche se tale voleva essere considerato. Fin dalla giovinezza esplorò i più diversi filoni della letteratura volgare scrisse canti sboccati e vivaci, oltre a opere in cui affronta i suoi temi preferiti (fortuna, ingratitudine, ambizione, occasione) e si inserisce anche da protagonista nella discussione sulla “questione della Lingua”. Sua quella che è rimasta la più celebre commedia del Rinascimento “La Mandragola “. Scrittore e personaggio politico lo si vede impegnato in attività pubbliche dal 1498 e per quindici anni a servizio della Repubblica fiorentina . Il pensiero politico di Machiavelli si sviluppa da un’attenta osservazione della realtà nel suo concreto accadere, da cui si sforza di ricavare delle leggi universali concretamente sperimentabili. L’evoluzione del pensiero politico approda in un’immagine conflittuale dell’uomo nella storia, dove la razionalità motivata si trova sempre ostacolata dalla forza delle passioni, in un continuo e drammatico scontro con gli altri e con le cose. Machiavelli muore nel 1498 e sarà per sempre ricordato come “il Principe dei principi”.